Modulo 4-2-3-1 Principi della fase offensiva sfruttando il ‘calcio a 5’

2 Marzo 2009

Andiamo a proporre una serie di principi attraverso i quali si sviluppano le azioni offensive nel modulo tattico 4-2-3-1.

Premetto che alcuni di questi sembreranno verosimili a movimenti applicati nel calcio a5 soprattutto in fase di tagli e scarico (nel calcio a5 in una manovra del genere resterebbe solo il portiere senza compiti particolari).

Naturalmente il tutto andrà perfezionato in base alle caratteristiche fisico/tecniche dell’organico a disposizione.

Partiamo dalla considerazione che adottando questo modulo vogliamo in assoluto attaccare ‘almeno’ con 4 giocatori. Un primo step potrebbe essere quello proposto:

1) La prima punta ha l’obbligo di darmi profondità alla squadra ed è l’unico giocatore, insieme alla mezzapunta opposta rispetto al posizionamento del pallone, a NON essere implicata nella fase difensiva.

Il blocco 4-2 (4 difensori più 2 centrocampisti centrali) devono formarmi il ‘muro’ principale difensivo.

Mezzapunta ‘attiva’ (ovvero che si trova dove sto subendo l’attacco) e mezzapunta centrale formeranno il quartetto difensivo del centrocampo. Torniamo alla prima punta che deve avere ottime doti di sponda e mantenimento del pallone.

Nell’esercitazione gli chiediamo di cercare la profondità e venire incontro.

La mezzapunta con il pallone, nell’attimo in cui la punta centrale ‘esce dal fuorigioco’ gli effettua il passaggio e questa appoggia alla

2) mezzapunta centrale la quale cercherà il taglio della mezzapunta opposta.

3) i due difensori nell’esercitazione sono attivi ed applicano i principi della difesa ad elle (L) costringendo gli attaccanti ad essere più rapidi possibili nel giro palla.

4) le possibilità di andare in porta sono notevoli ma ho trovato una certa predominanza di goal nelle situazioni di tiro-cross verso la mezzapunta opposta che genera un tap-in a pochi passi dal portiere (come nel calcio a5), perchè:

  • è difficile la valutazione per il portiere (se intervenire o rimanere tra i pali);
  • è difficile per il guardalinee definire il tempo del fuorigioco (molti goal risultano non regolari);
  • l’intervento di un difensore che corre verso la propria porta potrebbe causare un autogoal o una respinta sporca sui piedi di un giocatore avversario.

Considerazioni: ritengo fondamentale il ruolo della prima punta, se questa non mi da profondità la squadra mi resta ‘bassa’ ed ha difficoltà ad uscire dalla propria metà campo.

Quando per vie centrali non trova spazio per mantenere il pallone gli si può suggerire un primo movimento per andarsi a prendere palla esterna, gli altri 3 giocatori offensivi dovranno essere svegli nell’invertire i ruoli del quartetto avanzato.

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