Pressione: una possibile strategia

19 Febbraio 2018
Pressione Offensiva

Non vi nego che personalmente sono molto contento di aver ricevuto richieste di approfondimenti sull’ultimo tema trattato “1 semplice appunto per riflettere ora su lato forte e lato debole!”

Come più volte detto proviamo a dare spunti per favorire ulteriori considerazioni che arricchiscono il bagaglio di tutti noi mister.

Questo è lo spirito di questo progetto e iniziamo a vederne i primi frutti; frutti che ci danno grandi motivazioni!

Scusate per la piccola parentesi…mi concentro ora sull’argomento che volevo affrontare oggi.

Pressione Offensiva?

Lo sai già o forse no ma intanto cos’è la pressione?

La Pressione è un’azione di tattica individuale o collettiva, volta a “forzare” e “indirizzare” la giocata di un mio avversario in una determinata zona di campo e/o verso un determinato giocatore, con lo scopo l’intercetto della palla (limito tempo e spazio al possessore)

Una volta capita la pressione e individuato il lato forte ed il lato debole dobbiamo decidere in quale zona andare ad effettuare un recupero palla capace di portarci dei vantaggi concreti!
Premessa: ogni allenatore ha la propria idea al riguardo e ogni squadra ha le proprie caratteristiche; mi limito quindi ad esprimere le mie personalissime idee provando a motivarle.

Considerazione di base: credo fortemente che la mia squadra debba avere una sua identità forte indipendentemente dall’avversario che incontra!

Detto questo, per me, la pressione deve avvenire sempre nella metà campo avversaria, a circa 30/35 metri dalla linea di fondo.

Quali potrebbero essere i vantaggi?

Provo ad indicarne i principali:

  • con un’azione offensiva ci DIFENDIAMO a ben 70/75 metri dalla nostra porta con la consapevolezza che se sbagliamo abbiamo tempo e spazio per recuperare
  • in caso di recupero palla abbiamo lo spazio ed il tempo per attaccare la profondità; transizione positiva, quindi, ad alta probabilità di successo

Zona Pressione

  • diverse soluzioni di gioco

Immaginate una verticalizzazione, uno/due e palla filtrante, uno/due cambio gioco o semplice ricerca del terzo uomo.

Azioni collettive che in quella porzione di campo non necessitano di estrema precisione (particolarmente utile nei campionati dilettantistici dove spesso i campi non sono qualitativi).

Un recupero palla a cinque metri dall’area di rigore presuppone poi una rifinitura di altissima qualità, non sempre facile da effettuare.

Lo capisco…è una mia idea 🙂 e aspetto la tua di opinione su questo aspetto!

Altra considerazione da fare è quella di portare la pressione sempre in fascia riducendo le soluzioni di gioco per l’avversario (chiudiamo il campo).

Spesso si tende a chiudere lo spazio e/o le giocate dei giocatori che ci preoccupano di più (come non ricordarsi di Pirlo, da sempre marcato a uomo o quasi).

A questo punto lancio la bomba 💣; LA PROVOCAZIONE!

Se ci comportassimo al contrario?

invitando proprio quella giocata sul giocatore chiave? successivamente potremmo andare in pressione decisa e magari lasciare al giocatore una sola soluzione che è quella che NOI vogliamo? potrebbe essere una soluzione da prendere in considerazione?

Immaginiamo una situazione di pressione offensiva sul terzino dx (nella porzione di campo sopra descritta)  a cui concediamo il passaggio al centrocampista centrale (Pirlo), su cui con un tempo di gioco in più arriviamo in pressione.

A questo punto lo indirizziamo dove noi abbiamo deciso a priori di mandarlo (per esempio scarico obbligato sul centrale di difesa meno tecnico oppure giocata sul lato debole alla ricerca dell’uno contro uno).

Sfruttando questo tipo di pressione potremmo recuperare la palla in una zona interessante per la mia squadra che ci permetterebbe di andare alla conclusione in poco tempo (o almeno ci permetterebbe di creare dei presupposti per la conclusione immediata).

Troppo inverosimile? troppe variabili? troppo complicato?

forse si, ma forse basta far capire bene ai propri giocatori cosa ci si aspetta, perché si fa una cosa invece che un’altra; insomma il calcio è pieno di variabili (una delle poche certezze che abbiamo) e in continua evoluzione.

Il nostro compito è, senza “fare gli scienziati” (è pur sempre un gioco, il più bel gioco), DARE QUALCOSA ed INSEGNARE ai nostri giocatori concetti nuovi che siano nel pratico funzionali! concetti che possano, perchè no, offrire loro delle motivazioni!

Sacchi e Guardiola non hanno avuto questo atteggiamento?

#adorolasperimentazione

Vi è piaciuto questo intervento?

Come sempre aiutateci a crescere esprimendo la vostra idea con un commento.

Simone

 

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