Il calcio non è bianco o nero, è a colori

29 Giugno 2020

Ciao Mister, sono contento di essere tornato con un nuovo articolo per MisterCalcio.com, nel quale ti presento un argomento che vedremo a breve nel dettaglio insieme, con un titolo un pò particolare: il calcio non è bianco o nero, è a colori!

Devo dire che è davvero un piacere per me confrontarmi nuovamente con tutti voi, dopo aver avuto un ottimo riscontro dalla webinar con MisterCalcio.com di un paio di mesi fa che sicuramente avrete seguito, ma in ogni caso vi lascio il link: https://www.youtube.com/watch?v=eVYdcMkF9-M&t=5s.

Oggi ti condivido una sintesi che mi sono proposto di fare dopo questi giorni di quarantena, dove la formazione/condivisione è stata pane quotidiano per tutti gli appassionati di questo fantastico sport.

Il calcio a colori

Il calcio non è nero e non è bianco, amo dire è a colori e mi spiego meglio con delle domande che vi pongo:

  • Analitico o situazionale?
  • Schemi o principi?
  • Gioco di posizione/ubicazione o predefinito?
  • Ruoli o funzioni?
  • Attacco diretto o costruzione manovrata?
  • Gioco da dietro o lancio lungo?
  • Periodizzazione o integrato?
  • Kloop o Guardiola?
  • Catenaccio o propositivo?
  • Scienza o arte?
  • Didattico o pratico?

E potremo continuare ancora!

Dinanzi a queste domande, è normale avere delle risposte e sono certo che mai saremo tutti pienamente d’accordo in merito, ma in fondo perché esserlo, la diversità è una virtù dell’essere umano.

Tra le cose migliori da fare c’è l’ascolto, ed è fantastico sentire chi sostiene una teoria piuttosto che un’altra, fondandola su dei “perché”.

Infatti l’importante di quando si sceglie una strada, una teoria, una metodologia o semplicemente una simpatia, è la motivazione valida sottostante e non la semplice risposta: “perché si è sempre fatto così” o “perché lo facevo da giocatore” o ancora o peggio “perché lo fa Guardiola/Simeone”.

Il calcio non è come una moda, che va seguita in base alla stagionalità e all’influenza delle grandi firme e del griffato.

Il calcio non è solo tecnica e tattica

Il calcio va amato proprio per la sua diversità, è in continua evoluzione e non basta studiarlo solo per l’acquisizione di un patentino Uefa, bisogna fare ricerca, è come un dottorato continuo dove non si smette mai di imparare.

Poi se ampliamo il discorso alle relazioni interpersonali che si generano in questo sport, allora ci accorgiamo ad esempio che l’aspetto tecnico – tattico risulta essere a tratti marginale nella gestione per noi allenatori.

Comunicazione, leadershep , empatia, gestione delle emozioni, solo per citarne alcune delle priorità che dobbiamo darci.

Al momento il mio metodo si fonda sulla realtà del gioco, o meglio sul giocatore al centro della realtà del gioco stesso.

Quindi la metodologia che ne consegue dà ampio spazio alla compresenza di tutti gli elementi che compongono la situazione reale come la palla, le porte, la direzione di gioco, la presenza di avversari e l’ aspetto regolamentare, con libera interpretazione della circostanza.

E pure in una fase di attivazione troverei spazio anche per un 11 contro 0 per simulare la fase di possesso, focalizzandomi sulle situazioni di palla giocabile o meno nello spazio in avanti / profondità con penetrazione centrale.

La grande differenza non la farà la struttura dell’esercitazione (che ovviamente può essere modificata da ogni tecnico), ma la capacità dell’allenatore di indurre il giocatore ad immaginare il contesto realistico.

Questo come?

Portando in un esercitazione “semplificata” un ritmo delle giocate vicine a quello della gara.

Esercitazione 11 contro 0

Descrizione

Due squadre.

I rossi posizionati come da figura effettuano mobilità articolare/stretching dinamico/andature-skip potendosi muovere solo all’interno dello spazio delimitato.

I blu in possesso palla devono cercare di arrivare a conclusione penetrando centralmente.

L’azione parte sempre dal mister che da palla ad uno dei due centrali difensivi.

A quel punto la squadra dovrà occupare efficientemente gli spazi invadendo le zone centrali e tra le linee e trovando soluzioni per andare a rete giocando a massimo due tocchi e con il minor numero di trasmissioni possibili.

Tale contesto facilita la ricerca costante di giocate corte, uno-due, nonché la ricerca del terzo uomo.

Nella figura un esempio di sviluppo con 3/4 costruttori e 5/6 invasori.

Conclusione

Ciao Mister, spero ti sia piaciuto il mio nuovo articolo per MisterCalcio.com!

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Un saluto,

Marco Ardone.

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