In questo articolo ti racconterò un mio estratto di “pensieri” ad alta voce sul concetto di lato forte e lato debole. Ti spiegherò anche come questo possa essere utilizzato per lavorare efficacemente nella fase di transizione positiva.
Sei pronto? Si comincia!
Come per la pressione anche per il discorso lato forte e lato debole proviamo a dargli un senso (il mio senso) diverso, cercando come sempre di trarne vantaggio concreto!
Chi parla di calcio sa che il lato forte è quello dove si trova il pallone al contrario lo chiamiamo lato debole…facile da capire anzi facilissimo! ma siamo sicuri che da questa conoscenza ne traiamo vantaggi? e se la palla invece che sul terzino si trova sul centrale di difesa? non abbiamo più lato forte e lato debole?
Ma allora dove riconquistiamo la palla?
La prima cosa da fare è immaginare il campo in due rettangoli distinti formati da una linea immaginaria al centro .
Abbiamo quindi lato dx e lato sx; a questo punto il passo successivo sarà quello di valutare cosa fare, dove farlo e come farlo!
Personalmente parto da una convinzione ATTACCO FORTE, cioè il lato forte per andare alla riconquista e “far male” nel lato DEBOLE….si evince che la tattica di pressione verrà attuata sempre nel lato forte! è li che portiamo maggiore densità, è li che svolgiamo la nostra strategia, è li che dobbiamo individuare l’anello debole avversario che non necessariamente deve essere un giocatore meno abile.
Può ad esempio definirsi anello debole una catena di gioco che è brava nell’inserimento ma meno nel palleggio.
Nell’esempio del Napoli a sx costruiscono il loro gioco, a dx sono prevedibili e poco lineari; personalmente andrei ad attuare una pressione tattica volta a mandare il gioco del Napoli in prevalenza sulla loro dx 🙂 Ma aspetto il vostro parere 😊)
La squadra avversaria come si comporta?
Altra importante informazione che ci da la conoscenza del lato forte e lato debole è vedere come si comporta la squadra avversaria mediante le scalate quando è in possesso di palla…individuare subito il lato forte e renderlo un nostro vantaggio è capire immediatamente come si comportano i giocatori che si trovano nel lato debole.
Per esempio: stringono? rimangono larghi? si abbassa il mediano? accettano l’uno contro uno (o duello)? Tutte informazioni che noi dobbiamo saper analizzare per poi andare a colpire.
Concludo allora…
Concludendo e collegandomi al mio primo articolo “pressione uguale tattica” confermo che la tattica intesa come solo numeri e sistemi di gioco è molto riduttiva; bisogna vedere la tattica come un insieme di gesti e situazioni che ci permettono, insieme al talento dei giocatori, di giungere al nostro obiettivo qualunque esso sia!
Cosa ne pensate mister?
Simone De Simone
Allenatore Uefa B
Mi ritengo un amante del campo e un appassionato di tattica