Si può allenare la fantasia nel calcio? Cos’è cambiato negli anni?

12 Gennaio 2024

“Non esistono più numeri “dieci”! Quante volte in questi anni avete sentito questa frase?

il “DIECI”

Ho ascoltato tantissime volte questa affermazione ed ho ragionato molto su tutto ciò, poi nella mia testa mi rimbalzava sempre lo stesso dilemma: davvero le proposte presentate negli anni precedenti erano più adeguate al raggiungimento di questo obiettivo oppure è il coinvolgimento emotivo dei ragazzi di oggi a non attivare la fantasia?

Come si allena la fantasia?

È uso comune oramai dire che la fantasia è sempre meno individuabile nel giovane calciatore, ma innanzitutto prima di capirne la vera problematica ci dobbiamo porre una semplice domanda: “come si allena la fantasia?”.

Partiamo dalla lingua italiana ci dice che la fantasia è “Facoltà dello spirito di riprodurre o inventare immagini mentali in rappresentazioni complesse, in parte o in tutto diverse dalla realtà”.

Vi è mai capitato di chiudervi da piccoli nella vostra stanzetta ed immaginare che eravate proiettati nel vostro stadio preferito dove emulavate le gesta del giocatore a cui eravate più legati? Li partivano le migliori fantasie che riportavamo in campo in una partita, qualsiasi allenamento, campionato ecc. ma qui succedeva spesso qualcosa che inibiva ciò che la nostra mente ci proiettava…la realtà dei “grandi”.

“Non perderti in queste stupidaggini, gioca semplice”. “Gioca a due tocchi!!!”

Ecco qui c’è la risposta alla domanda iniziale. Secondo il mio punto di vista la fantasia non è programmabile o addirittura allenabile, ma è in ogni azione della nostra vita, solo che c’è chi tarpa le ali alla fantasia non riconoscendola tale, anzi a volte viene vista come un qualcosa di negativo.

Il cambiamento negli anni

Negli anni la metodologia ha messo in risalto la necessità di una differenziazione nell’apprendimento, di una fuga dai dogmi che da alcuni anni avevano trasformato allenamenti in una ripetizione di pratiche standardizzate, allenatori con i joystick che telecomandavano i propri ragazzi dalla panchina eludendo sul nascere qualsiasi fantasia.

Ad esempio pochi giorni fà in un’intervista Marcelo Bielsa parlando del dribbling, che è la forma più vicina alla fantasia nel calcio, dichiarava :

“Nelle accademie di formazione spesso si strutturano esercizi che prevedono diverse forme di dribbling che il giocatore meccanizza ed incorpora, ma non si da importanza al fatto che molto spesso il giocatore utilizza questo mezzo in azioni del gioco in cui teoricamente non sarebbe ammesso. Per questo spesso il dribbling in allenamento viene “ridicolizzato”. Perché lo si allena in una forma che non risponde al momento e alla maniera che lo permette o che lo rende possibile. Il dribbling ha vita propria. Così come non si allena, non si dovrebbe nemmeno annullarlo reprimendolo. Reprimere il dribbling è una cosa senza senso”.

Qui si può aprire un nuovo argomento sul lavoro che negli anni ha suddiviso tutti gli allenatori, situazionale o lavoro per codifiche? Ne parleremo nel prossimo articolo.

Come esercitazioni voglio proporre un’esercitazione che lasci la libertà al giocatore di esprimersi al meglio.

Sviluppo esercitazione:

Partita libera
Sviluppo di una partita libera

La partita libera, senza un limite di tocchi e senza vincoli per fare gol.

Lasciamo ai nostri giocatori la libertà di esprimersi chiedendo loro di giocare spensierati e senza pressioni ma facendo lavorare la loro fantasia.

Conclusione:

Nel frattempo nel salutarvi mi va di chiudere con una frase detta da Walt Disney che recita quanto segue. “Non fermiamo la fantasia. Con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio che sia consentito ad un essere umano”

Tu cosa pensi è allenabile la fantasia nel calcio?

Un saluto, Jacopo Leone.

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