Come gestire in modo efficace le tue emozioni in gara

29 Gennaio 2024

Ciao a tutta gli amici di MisterCalcio,

Con molto piacere continuo a condividere con voi degli spunti sull’importanza dell’aspetto emotivo sulle performance sportive.

In questo nuovo articolo parleremo di emozioni. Questo è un ingrediente che se gestito male può
indurti ad errori, distrazioni, cali di tensione e compromettere la tua performance.

Analizzeremo le emozioni più diffuse che si provano durante una partita e come debbano essere gestite in modo che producano benefici e vantaggi per gli atleti.

Introduzione:

Quante volte Mister, ti fai sopraffare dalle emozioni che vivi in gara? e quante volte devi sprecare energie per calmare qualche situazione di gioco? Beh penso che ti capiti più di una volta nella stessa partita. Cosa posso fare per riuscire a controllare le mie emozioni?

Tra tutti gli aspetti psicologici dell’allenatore e dell’atleta l’area emotiva risulta, con molta probabilità, quella in grado di avere maggior influenza sulla prestazione prima e sul risultato o sulle scelte poi. Noi siamo fatti di emozioni e pensieri e nella nostra normalità le emozioni aiutano a capire quali siano i nostri obiettivi mentre i nostri pensieri rendono possibile la programmazione per raggiungerli.

Le emozioni sono una reazione istintiva suscitata da un input interno o esterno. Appare in modo improvviso e può essere di breve o intensa durata e la sua funzione ci permette di dare un significato alle cose che ci accadono. Le viviamo costantemente nell’arco di tutta la nostra vita e possiamo tranquillamente affermare che guidano e favoriscono l’attivazione delle nostre soft skill ( abilità personali) importanti come quella sui processi decisionali e quella sulla soluzione dei problemi ( problem solving).

Educare i nostri ragazzi alle emozioni rappresenta un bellissimo percorso verso l’acquisizione dell’abilità fondamentale per saper gestire la sfera emotiva. Infatti se noi educhiamo i nostri ragazzi a saper gestire le emozioni, otterremo un miglioramento notevole in termini di performance sportiva e soprattutto una maggiore consapevolezza con una crescita personale non indifferente.

Le emozioni più rappresentative:

Esistono molteplici emozioni che per alcuni sono solo sentimenti. Chi le definisce primarie e secondarie, chi solamente emozioni che mescolate tra di loro danno vita ad altre forme più complesse. Quelle più rappresentative le racchiudo in questo breve elenco:


La Gioia:

esprime un’esperienza positiva, gratificante e piacevole. Nello sport la gioia aumenta l’autostima del singolo atleta che se condivisa con il gruppo squadra può consolidarsi.


La tristezza:

invece mostra una perdita dolorosa, un allontanamento, che ci fa star male. Nello sport si prova questa emozione quando perdiamo, una squalifica o un infortunio. Se mal gestita può portare ad una chiusura in se stessi e perdita della fiducia facendo peggiorare le nostre performance. Al contrario invece, una buona gestione della tristezza porta ad un momento di riflessione, capire dove si è potuto sbagliare ed in questo modo il ragazzo svilupperà la capacità del recupero della propria fiducia e dei propri mezzi.


La paura:

annuncia una situazione di pericolo incombente e la sua reazione è spesso associata a immobilizzazione o fuga. Nello sport una piccola dose di paura è positivo perché ci spinge a fare qualcosa di più ( un contrasto di gioco con un avversario più “grande” ) mentre una dose maggiore porta a stati di ansia da prestazione che bloccano all’atleta e riduce la sua performance. E’ importante dare il giusto input ai ragazzi ed educarli anche alla sconfitta perché se sai perdere, quindi soffrire a causa di una frustrazione, potrai veramente vincere!


La rabbia:

è la nostra reazione ad una ingiustizia o al tentar di ledere la nostra persona ed alimenta atteggiamenti aggressivi. Quando questa emozione è mal gestita fa diminuire le nostre capacità cognitive e di conseguenza perdita di lucidità. Nella maggior parte dei casi quando provi questa emozione chi ne paga le conseguenze più forti è il diretto interessato, come quando subisco un fallo e per la rabbia reagisco subendo un’espulsione. Gestirla al meglio è saperla canalizzare verso il compimento di gesti propositivi in modo tale da “reagire” in maniera costruttiva ed orientato al superato dell’ostacolo.

Non esistono emozioni positive o negative perché rappresentano un segnale a cui dobbiamo
dobbiamo dare delle risposte immediate.

E’ importante, molto importante che tu, allenatore, diventi un modello per i tuoi ragazzi nel saper gestire, interpretare ed esprimere le emozioni in maniera consona alla situazione, anche perché le emozioni ci accompagnano per tutta la vita, perché insieme ai nostri pensieri ed ai nostri comportamenti sono strumenti fondamentali con cui ci relazioniamo nel mondo in cui viviamo e perché le emozioni sono il nostro motore, il nostro timone e la nostra rotta verso il nostro viaggio chiamato VITA!

Conclusione:

Eccoci qui alla fine del mio terzo articolo per la famiglia MisterCalcio.

In questo breve video spiego il ruolo del mental coach e spiegherò brevemente l’articolo in questione.

Come sempre, sono a disposizione per approfondire con voi gli aspetti più importanti trattati e vi ringrazio per i tanti messaggi ricevuti.

A presto,

Ivan Rango

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