Rueda de pases: giocare alle spalle del difendente

Buongiorno a tutti gli amici di MisterCalcio.

Nell’appuntamento di oggi andiamo a vedere un’esercitazione che ho utilizzato nel corso delle ultime stagioni sia con una squadra Esordienti che di Giovanissimi. Potrebbero essere coinvolte anche le categorie superiori? Perché no, in fondo si tratta di un mezzo operativo che può sostituire il più tradizionale lavoro analitico ad esempio.

Si tratta infatti di una rueda de pases utile ad introdurre, all’interno di un contesto facilitato, il riconoscimento e la comprensione di un paio di comportamenti individuali, anche se ne emergeranno anche altri. Tra i primi troviamo:

• ricevere alle spalle di un difendente, alzandosi dalla prima linea o abbassandosi da quella successiva. Tale comportamento è estremamente importante, considerato che l’eliminazione delle linee avversarie (una linea è rappresentata anche da un solo difendente) permetterà di avanzare verso la porta avversaria;
• il corretto orientamento del corpo, orientato (scusate il gioco di parole) per vedere sia il pallone che la successiva giocata.

Tra i comportamenti emergenti ritroveremo quasi sicuramente:

• la ricezione col piede più lontano (importantissima per guadagnare “mezzo-tempo di gioco” e per rendere maggiormente difficoltoso il contrasto del difensore);
• per il difendente l’intercetto, che dovrà prevedere e anticipare le mosse del portatore di palla.

Sviluppo esercitazione:

Il rettangolo viene delimitato da due sagome opposte e due cinesini. Due attaccanti (2) e (3) si posizionano opposti su due vertici del rettangolo, quelli in cui vi sono i cinesini.

Il giocatore (1) conduce palla in slalom tra 2-3 coni (questo per dare il tempo dello smarcamento ai due compagni) per poi trasmettere palla al giocatore n. (3) che s’abbassa nel rettangolo o a n. (2) che si alza.

Il difensore, inizialmente attivo solamente sulla linea, quando verrà superato dal pallone potrà voltarsi per contrastare l’attaccante che ha ricevuto il passaggio. Questi avrà al massimo due tocchi per segnare nella porticina.

Il numero di giocatori coinvolti non è molto rilevante; da un minimo di 5 giocatori fino ad un massimo di 8 per stazione. Con il numero minimo di partecipanti risulteranno piuttosto complicate le rotazioni, aumentando paradossalmente i tempi morti tra una ripetizione e quella successiva; al contrario, con numeri eccessivi, si rischia un ridottissimo numero di ripetizioni per ciascun giocatore. Se l’obiettivo è quello di introdurre ai comportamenti (di farli conoscere) o, coi più grandi, di perfezionarli, occorrerà garantire al tempo stesso un buon numero di ripetizioni ma anche di recupero.   

Più che di dimensioni del campo di gioco parlerei in questo caso di distanze di trasmissione. A seconda dell’età e delle capacità del gruppo, la distanza dalla fila di partenza al rettangolo centrale potrà essere più o meno ampia (più alta è la qualità e maggiore potrà essere la distanza e viceversa). Al centro del campo viene predisposto un rettangolo indicativamente 10×5 (prendete le dimensioni con le pinze; perché varranno le stesse considerazioni appena fatte).

Per le tempistiche di lavoro non andrei oltre i 12-15’. Oltre rischia di diventare un’esercitazione monotona e poco stimolante.

Varianti:

• con attenzione all’età del gruppo, alla fase della seduta e alla temperatura esterna, è possibile sostituire la porticina con una porta regolamentare difesa da portiere;
• posizionare una seconda porticina e un secondo difensore che cercherà di intercettare il passaggio-tiro verso queste.

Conclusione:

Spero che quest’esercitazione vi potrà tornare utile nelle sedute di allenamento. Continuate a seguirci per rimanere aggiornati sulle prossime uscite.

Un saluto, Diego Franzoso.