Ciao Mister, mi ritrovo qui per discutere insieme di calcio e nell’articolo odierno per MisterCalcio.com tratterò un tema molto caldo in questi ultimi anni, l’integrazione tra allenamento tattico e condizionale.
Ovvero cercheremo insieme di capire come un’esercitazione tecnico tattica può essere utilizzata in modo funzionale anche per l’allenamento condizionale.
Contenuto
Il cambiamento nel calcio moderno
Nel calcio moderno si richiede sempre più una specificità nell’allenamento, in modo che ogni momento diventi quanto più allenante possibile.
Ad esempio mentre prima si tendeva a separare il lavoro atletico da quello gestito direttamente dal tecnico, con lunghe fasi della seduta svolte senza palla, adesso i tempi senza contatto con il pallone sono sempre minori.
Si va verso un calcio estremamente veloce, estremamente intenso e quindi è fondamentale abituare i nostri calciatori a lavorare con il pallone in tali regimi prestativi.
Non è più tempo di lunghe corse senza palla, ma è il momento che preparatore fisico e tecnico imparino ad integrare quanto più possibile le loro proposte di allenamento.
Stiamo vedendo negli ultimi anni il dilagare di esercitazioni come small side games e giochi di posizione.
Ma come fare per rendere questi lavori quanto più efficaci sia tecnicamente che fisicamente?
Come organizzare il lavoro tecnico e atletico
La base di partenza per realizzare tutto questo ritengo che risieda nel profondo e chiaro rapporto che deve esserci tra preparatore e allenatore.
All’inizio dell’anno dopo aver valutato il gruppo e aver deciso una linea guida a livello tecnico tattico, è fondamentale che l’allenatore metta tutto in chiaro con il preparatore cosi che le esercitazioni che quest’ultimo andrà a proporre possano essere realizzate e create in funzione di quelle indicazioni.
Il secondo passo, a mio modo di vedere, per integrare in modo proficuo lavoro tecnico-tattico e atletico è che deve esserci una prima fase di preparazione del gruppo.
Cosa intendo? Ve lo spiego subito!
Nelle prime fasi della stagione tale integrazione secondo me deve essere messa da parte per favorire lavori separati, in cui il preparatore avrà modo di lavorare e mettere solide basi fisiche sui giocatori e l’allenatore avrà modo di chiarirgli e spiegargli i propri principi tattici.
Il lavoro integrato nel calcio moderno
Una volta che tutto questo sarà assimilato separatamente dai giocatori, potremo poi passare alla fase del lavoro integrato.
Tutto questo perché per rendere un’esercitazione efficace sotto tutti i punti di vista serve che i giocatori abbiano una base di lavoro.
Ad esempio se durante l’esercitazione dovessero esserci degli errori tattici grossolani, l’allenatore dovrebbe interromperla per evitare che tali errori possano essere meccanizzati.
Quindi andrebbe inevitabilmente a scendere l’intensità di lavoro e cosi facendo quella tanto acclamata unione tra lavoro fisico e tattico andrebbe a scemare.
Una volta messe basi solide come elencato, allora il passo successivo sarà quello di trovare ed identificare le proposte più adatte, qui non basterà utilizzare esercizi moderni ma dovranno essere anche funzionali a quello che vogliamo ottenere.
Se ad esempio il nostro allenatore vuole giocare un calcio attendista non sarebbe corretto proporre qualcosa che preveda un attacco costante al portatore di palla in ogni zona del campo.
Ultima cosa ma fondamentale per realizzare un’integrazione tra tecnico e preparatore sarà la capacità di far accettare tali proposte ai propri giocatori.
Questo perché il rischio è che i calciatori possano abbassare la concentrazione su una delle componenti in lavori di questo tipo.
In questo modo diminuisce la reale efficacia, serve perciò anche un’opera di preparazione mentale cosi da rendere consapevoli gli atleti che per tutta la durata del lavoro servirà una concentrazione massimale.
Nelle nostre realtà dilettantistiche è facile che si arrivi al campo dopo una lunga giornata di lavoro dove sono state messe a dura prova sia le capacità fisiche che quelle mentali dei calciatori, quindi dovremo avere molta cura quando andremo a sottoporli a tali metodiche.
Esercitazione tattica-atletica
Ma andiamo sul pratico e vediamo dopo questa parte generale quale potrebbe essere un’esercitazione da proporre.
Esercitazione 5 contro 5+2.
In questa proposta abbiamo 2 squadre contrapposte con le rispettive linee di centrocampo schierate a 3, nella squadra arancio abbiamo in più i due difensori centrali mentre nei blu abbiamo i due esterni di attacco.
In pratica gli arancio sono schierati con un 4-3-3 classico mentre i blu con un 4-2-3-1, in entrambi i casi la situazione è però semplificata eliminando i giocatori sui quali in questa esercitazione non vogliamo concentrarci più di tanto.
Sviluppo dell’esercitazione 5 contro 5 + 2
L’obiettivo per i blu sarà quello di segnare nella porta difesa dal portiere, mentre per i rossi sarà quello di uscire dalla metà campo in palleggio trovando una linea di passaggio libera per il loro pivot rosso.
I due giocatori rossi che in ogni caso giocano con la squadra in possesso di palla hanno prima di tutto il compito di aiutare i compagni a mantenere il possesso.
Devono creare sempre la superiorità numerica e poi dovranno aiutare i compagni a conseguire da una parte il gol e dall’altra il punto a meta in trasmissione.
Nell’esercitazione si utilizzerà inizialmente solo il rettangolo di gioco delimitato tra i cinesini rossi, l’area di rigore e la linea di centrocampo.
Quindi per segnare un gol o un punto a meta servirà inserirsi oltre le linee terminali del campo.
In tutto questo dovremo ricercare la massima velocità esecutiva cercando di stimolare i nostri calciatori a non tenere fermo il pallone.
Si giocano 4 mini gare da 3′ ciascuna, intervallate da 30” di recupero che serviranno a cambiare il fronte d’attacco per le squadre arancio e blu.
Alla fine vince la squadra che realizza più punti.
All’interno di questa esercitazione avremo modo quindi di lavorare chiaramente su aspetti condizionali.
Andremo a sollecitare i nostri atleti con intensità molto elevate, e soprattutto su aspetti tattici (ad esempio: smarcamenti degli esterni offensivi, smarcamento degli interni di centrocampo, movimenti del metodista con la pressione di un trequartista, etc….).
In particolare a mio modo di vedere allenando in situazione gli aspetti tattici andremo a fornire ai nostri giocatori un bagaglio di esperienza molto più ampio, così che quando si ritroveranno in gara sapranno sicuramente meglio come affrontare le molteplici possibilità che si troveranno davanti.
Varianti dell’esercitazione
- possibilità per la squadra in fase di possesso di sviluppare gioco in ampiezza andando ad occuppare con un giocatore per volta una corsia laterale;
- vincolare il numero di tocchi di palla massimo per ogni giocatore;
- una volta realizzato un punto il pallone resta in possesso alla squadra che ha appena segnato, si cambia possesso solo in caso di riconquista cosi da incentivare la fase di non possesso.
Conclusione
Bene Mister, siamo arrivati alla conclusione, spero come al solito di averti dato qualche spunto interessante, come sempre sono a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Ci ritroveremo prestissimo con altri argomenti, in particolare in questo periodo pre campionato tratteremo molti argomenti per MisterCalcio.com riguardanti la preparazione atletica.
Un saluto,
Francesco Pacini.