L’allenamento tradizionale, la metodologia di Zeman esempi pratici

5 Novembre 2020

Ciao Mister ti presento la seconda parte del mio articolo per MisterCalcio.com sull’allenamento tradizionale, con attenzione alla metodologia del boemo Zeman.

Ecco la prima parte dell’articolo

Caratteristiche del sistema di gioco

Dal punto di vista tattico, il suo sistema di base di Zeman è il 4-3-3.

È caratterizzato da un continuo movimento delle mezzali e dall’uso sistematico del gioco in ampiezza, utilizzando le catene laterali che coinvolgono mezzala, esterno basso ed esterno alto.

Il calcio zemaniano può essere tranquillamente definito col termine “integralista”, in quanto ogni calciatore ha un determinato compito.

Per questo è integrato all’interno di un sistema ben preciso che non lascia nulla al caso, curando nel dettaglio ogni minimo particolare.

Senza dubbio, quindi, all’interno di questo sistema è fondamentale la coesione di squadra.

Tutti devono aiutare tutti, le energie da spendere sono elevate, ma i risultati sono parecchio evidenti.

Il 4-3-3 del boemo è costituito da movimenti standardizzati.

Ogni giocatore esegue i movimenti prefissati in allenamento in maniera continua, con sovrapposizioni dei terzini, inserimenti delle mezzali, tagli in profondità della punta.

Come già detto anche in precedenza, nel suo schema tattico sono fondamentali gli esterni, sia bassi che alti.

I terzini giocano sempre in ampiezza e molto alti, andando a formare i famosi “triangoli” con esterno alto e centrocampista di parte.

Gli esterni alti, dal canto loro, eseguono spesso dei movimenti a tagliare il campo verso il centro.

Questo per favorire le sovrapposizioni dei terzini, andando a creare situazioni di superiorità numerica sull’esterno, portando non poche difficoltà alle squadre avversarie.

Pressing ultra-offensivo

In fase di non possesso, invece, Zeman predilige un pressing ultra-offensivo, attuabile, però, solo in determinati momenti della partita, a causa dell’altissimo dispendio di energia.

Non tutti i giocatori, infatti, sosterrebbero i ritmi imposti dal tecnico boemo.

Fondamentale è, di conseguenza, la preparazione atletica della quale abbiamo discusso in precedenza.

Zeman, come anche altri allenatori (vedi Sarri, per citarne uno dei più famosi), è sempre stato poco propenso a modificare i suoi principi tattici.

Di rado, infatti, lo abbiamo visto sostituire un difensore con un centrocampista, un esterno con una punta e cosi via.

Questo suo integralismo, lo ha limitato nel corso della sua carriera?

Chi può dirlo, magari avrebbe vinto qualche titolo in più, o forse no.

La sua vittoria più grande è sicuramente quella di aver lanciato tantissimi giovani nel panorama nazionale ed internazionale.

Alcuni esempi sono Beppe Signori ai tempi del Foggia, o di recente Lorenzo Insigne e Ciro Immobile ai tempi del Pescara.

La verità più grande è che sicuramente le sue squadre giocavano (e si spera giocheranno anche in futuro, confidando in un suo ritorno in panchina), un calcio estremamente spettacolare, fatto di grandi giocate ma anche di tanti rischi in fase difensiva, che compensava con giocatori in grado di segnare tantissime reti.

Combinazioni offensive del 4-3-3

In seguito, vi proporrò due esercitazioni tipo, dell’allenatore boemo.

Zeman ha dimostrato di utilizzare molto il metodo analitico, facendo eseguire varie combinazioni in assenza di avversari.

L’obiettivo è quello di portare i propri calciatori a memorizzare i movimenti da lui proposti.

Combinazione offensiva catena laterale numero 1

Combinazione catena laterale 1

Legenda:

  • il numero blu rappresenta il numero del giocatore in questione (elencato nella descrizione dell’esercitazione);
  • il numero rosso indica la sequenza dei passaggi.

Descrizione

In una metà campo si dispongono, come in figura, 7 giocatori (più un portiere):

  • 1: un difensore centrale;
  • 2: un esterno basso;
  • 3: un mediano;
  • 4: una mezzala;
  • 5: un esterno alto.
  • 6 e 7: due attaccanti.

L’azione parte dal difensore centrale, il quale trasmette all’esterno basso.

Quest’ultimo effettua un passaggio sull’esterno alto, che entra in campo.

La mezzala, nel frattempo, compie una mezzaluna e corre verso il fondo.

L’esterno alto scarica palla al mediano, il quale verticalizza sulla mezzala.

La mezzala crossa al centro per i due attaccanti, (la punta centrale e l’esterno opposto) che, dopo essersi incrociati, devono finalizzare.

Obiettivi:

  • allenare le catene laterali con inserimento della mezzala al cross;
  • allenare la finalizzazione.

Combinazione offensiva catena laterale numero 2

Combinazione catena laterale 2

Descrizione

In una metà campo si dispongono, come in figura, 7 giocatori (più un portiere):

  • 1: un difensore centrale;
  • 2: un esterno basso;
  • 3: un esterno alto;
  • 4: una mezzala;
  • 5: un mediano;
  • 6 e 7: due attaccanti.

L’azione parte dal difensore centrale, il quale trasmette all’esterno basso.

Quest’ultimo trasmette all’esterno alto che viene incontro, il quale scarica sul mediano.

Nel frattempo, l’esterno basso parte in sovrapposizione ed arriva sul fondo, con la mezzala che prende il suo posto.

Il mediano verticalizza sull’esterno basso, il quale crossa al centro per i due attaccanti (la punta centrale e l’esterno opposto).

Dopo l’incrocio, devono cercare di finalizzare.

L’esterno alto, che in precedenza ha eseguito lo scarico, accompagna l’azione in area.

Conclusione

In conclusione, come ho già sostenuto in precedenza, la metodologia tradizionale di Zeman può risultare ormai vecchia rispetto ad altre, ad esempio alla Periodizzazione Tattica e all’Allenamento Integrato descritti nei precedenti articoli.

Ma se ho imparato una cosa nel mondo del calcio e con la mia piccola esperienza, nessuno può dire quale sia la metodologia giusta e quale sia quella sbagliata.

Certo, ognuno ha le proprie idee! Ci sono tecnici che preferiscono l’utilizzo sistematico del pallone, altri invece curano la parte atletica in maniera più specifica.

E poi, chi vince ha sempre ragione, sia allenando attraverso i giochi di posizione, sia facendo eseguire ripetute e gradoni a non finire.

È il bello del calcio, di uno sport che ha mille mille sfaccettature ma nessuna certezza assoluta.

Ciao,

Chrisitan Prudente.

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